Sostanza secreta dall’ipofisi, controlla la produzione dei corticosteroidi, come il cortisolo e il cortisone, da parte della corteccia surrenale. Viene utilizzata dagli atleti sia per controllare lo stress psicofisico conseguente alla liberazione di ormoni dello stress, sia per la sua azione antidolorifica dovuta all’aumentata concentrazione in circolo di cortisone. Ma soprattutto è assunta ad alte dosi in qualità di induttore di un aumento transitorio dell’ormone della crescita e pertanto per un potenziale effetto anabolizzante.
In Italia, negli ultimi anni, sono stati registrati casi di ipertensione polmonare durante trattamento con questi farmaci. La fatica risultante da un prolungato esercizio muscolare si accompagna a vistose modificazioni funzionali dell’organismo che interessano soprattutto l’apparato cardiocircolatorio e respiratorio, ma sono rilevabili anche ad altri livelli. Per es., diventano più deboli gli impulsi inviati dai centri nervosi ai muscoli, la contrazione diminuisce d’intensità e i riflessi sono esagerati, mentre si indeboliscono la memoria, la volontà e l’attenzione. Si accumulano i vari cataboliti, mentre risulta insufficiente la quantità di ossigeno portata ai muscoli e agli organi. Con il crescere del debito di ossigeno la lattacidemia aumenta fino a non venire più tamponata dalla riserva alcalina e si instaura pertanto un quadro di acidosi non compensata, dovuta all’accumulo di acido lattico e di altri cataboliti acidi. Il termine doping appare per la prima volta in un dizionario inglese nel 1889 in riferimento a una mistura di oppio e narcotici usata per i cavalli.
In genere, la sensazione di beneficio dovuta all’assunzione di farmaci dopanti è ben superiore al loro reale effetto, specialmente quando la sostanza placebo è utilizzata anticipatamente alla prestazione per migliorare la performance sportiva. Studi a doppio cieco sono poco presenti in letteratura e di difficile esecuzione per la precisa conoscenza degli effetti e delle caratteristiche organolettiche delle varie sostanze da parte degli atleti che si sottopongono a pratiche dopanti. Secondo il piano di monitoraggio commissionato dal Ministero della salute, fino al 15% della carne bovina italiana è trattata con steroidi anabolizzanti, corticosteroidi e altre sostanze vietate. La percentuale deriva da indagini condotte con un metodo biologico alternativo alle metodiche chimiche, i cui risultati sono sempre molto tranquillizzanti.
Con questa tecnica si individuano percentuali decisamente più elevate di bovini trattati, rispetto ai valori dei test chimici, arrivando a punte del 15%. Sono questi i risultati riportati nella relazione relativa al piano di monitoraggio compilata il 30 giugno 2014 dall’Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta che Il Fatto Alimentare è riuscito a https://www.moltocomuni.it/rubriche/farmaco-peptidico-follistatina-caratteristiche-ed/ visionare. – Il termine body-building, ormai di uso universale, si riferisce a una concezione della bellezza, diffusasi negli ultimi decenni del 20° secolo e tutta indirizzata a ‘scolpire’ il corpo, sviluppando e plasmando i muscoli. Sull’onda dell’emulazione di un certo settore dello spettacolo, negli ultimi decenni il body-building si è notevolmente espanso in tutto il mondo.